COMUNICATI STAMPA

13-03-2014

DAL CONVEGNO ALL'OSPEDALE NIGUARDA. IL DOLORE CRONICO NEL PAZIENTE ANZIANO E NEL BAMBINO

IL DOLORE CRONICO NEL PAZIENTE ANZIANO

L’insorgenza del dolore cronico nel paziente anziano è un problema sanitario importante, dovuto principalmente all’invecchiamento della popolazione, all’aumento delle patologie cronico-degenerative e delle patologie neoplastiche.

Il dolore inutile colpisce il 58% degli anziani e provoca limitazioni in tutti i campi della vita, da quella familiare a quella lavorativa e sociale. In particolare nei pazienti anziani, oltre al dolore fisico, risulta predominante il disagio psicologico e il senso di isolamento, solitudine e abbandono che ne consegue: il 52% si ammala infatti di depressione reattiva mentre il 40% diventa esageratamente ansiosa.

L’artrite/artrosi è la principale causa di dolore (45%), seguita dall’ernia del disco (12%), dalle lesioni traumatiche (10%) e dall’artrite reumatoide (8%). La maggior parte degli anziani si rivolge al proprio medico di famiglia per un aiuto terapeutico mentre solo il 10% ricorre allo specialista algologo.

“Nonostante siano passati quattro anni dall’entrata in vigore della Legge 38 del marzo 2010 – dichiara Roberto Messina,  Presidente di FederAnziani, la federazione delle associazioni della terza età – ancora oggi persistono differenze regionali nella sua applicazione, che non è ancora garantita a tutti i pazienti. La tutela della salute, per la quale noi di FederAnziani ci battiamo quotidianamente, è un diritto imprescindibile sancito dalla Costituzione e dobbiamo far sì che i nostri anziani abbiano le migliori cure. Questo vale anche per il dolore, da non considerare come un sintomo ma come una vera e propria malattia che, se non curata tempestivamente e adeguatamente, rischia di inficiare la qualità degli ultimi anni di vita di molti over65 ”.

Diventa dunque fondamentale per il servizio sanitario nazionale assicurare la presa in carico del paziente anziano facilitandone l’accesso alle Strutture di Terapia del Dolore, favorendo una diagnosi accurata e tempestiva, garantendo continuità della cura e contemporaneamente la riabilitazione pisco-sociale e il reinserimento sul territorio.

IL DOLORE CRONICO NEL BAMBINO

Secondo recenti stime, il dolore cronico colpisce tra il 15 e il 20% dei bambini con varia disabilità. Le principali cause di dolore sono: mal di testa (dall’8 all’83%), il dolore addominale di varia natura (dal 4 al 53%), il dolore muscolo scheletrico (dal 4 al 40%), il dolore localizzato in più sedi contemporaneamente (dal 4 al 49%). Nonostante il problema sia molto diffuso, è poco riconosciuto e spesso non curato.  La mancanza di informazioni epidemiologiche aggiornate sul dolore del bambino e ritardi di ordine culturale, professionale e organizzativo hanno influito negativamente sullo stato dell’arte della terapia del dolore pediatrico. Ad oggi solo in quattro ospedali pediatrici italiani è previsto un ambulatorio di terapia antalgica.

 LE TERAPIE FARMACOLOGICHE, LA TECNOLOGIA PER IL CONTROLLO DEL DOLORE E LE TECNICHE INTEGRATIVE

Numerose le terapie farmacologiche analizzate nel corso del Congresso: dai farmaci antinfiammatori, agli oppioidi fino ad arrivare alle terapie con derivati della cannabis.  Sull’uso degli oppiacei nel tempo vengono  affrontate le problematiche di monitoraggio,  gestione dei fenomeni di tolleranza e il rischio di abuso.

Altri temi affrontati, il controllo del dolore nell’emicrania cronica, mediante stimolazione nervosa periferica dei nervi occipitali e varie tecniche integrative come l’omotossicologia e la scrambler therapy, un sistema innovativo per la terapia del dolore cronico neuropatico ed oncologico anche nei casi di resistenza alle terapie farmacologiche e agli oppiacei. La scrambler therapy agisce sul segnale dolore che viene inviato al cervello, indipendentemente dal meccanismo, dalla sede o dalla causa che l’ha provocato;  attraverso specifiche stimolazioni elettriche delle fibre che conducono gli stimoli dolorosi è possibile inviare al cervello informazioni sintetiche e annullare la percezione dolorosa.