TERAPIA DEL DOLORE
Disciplina specialistica ospedaliera
La Terapia del Dolore è un DISCIPLINA SPECIALISTICA OSPEDALIERA CODICE N°96 dal 2018 e rientra nei LEA dal 2017 mentre nel 2020 sono stati definiti i criteri di accreditamento della rete di terapia del dolore nel 2020
La risposta terapeutica al dolore non può essere la semplice prescrizione di un medicinale, ma richiede il riconoscimento della causa e del meccanismo che lo producono e la scelta della terapia per contrastarlo: per questo la cura del dolore va affidata a medici specializzati.
ALGOLOGIA
Diagnosi e cura
E proprio in questo consiste la disciplina della Terapia del Dolore (o algologia): diagnosi e cura di tutte le sindromi dolorose, studio dei meccanismi che le producono, riconoscimento delle cause, scelta e applicazione delle terapie per eliminarle. In genere la patologia neoplastica rappresenta mediamente il 25% delle patologie trattate in questi reparti, mentre una terapia analgesica (antidolore) è semplicemente una terapia farmacologica prescrivibile da qualsiasi laureato in Medicina e Chirurgia. Il medico specialista che si occupa della medicina del dolore è il medico del dolore, più correttamente definito algologo.
I dati
La distribuzione sul territorio è variabile, con uno svantaggio più evidente nel Mezzogiorno per gli over65, mentre le cause che possono essere all’origine, o sottostanti all’instaurarsi della cronicità del dolore, includono: una malattia primaria, già diagnosticata, abitualmente correlata ad uno stato di dolore (52%), un trauma (21%), un intervento chirurgico (7%), un tumore (3%). Esiste una quota, non irrilevante, di persone con dolore cronico
che non ha ancora una chiara diagnosi di malattia, il 13%, e che riporta intensità elevate o molto elevate di dolore nel 23% dei casi.
Sul versante della salute mentale, ben il 13 % di coloro che soffrono di dolore cronico presenta sintomi depressivi da moderati a gravi rispetto a meno del 2% nella popolazione non affetta. Esiste una condizione di co-morbidità tra dolore cronico e depressione a sfavore delle persone di sesso femminile e delle persone con un più basso livello di istruzione.
Con questo primo Rapporto, l’Istituto Superiore di Sanità inaugura il monitoraggio epidemiologico del dolore cronico nel Paese, L’impatto informativo che questo monitoraggio produce ha permesso, già nel 2020, il suo inserimento nel Programma Statistico Nazionale e potrà, auspicabilmente, favorire la piena applicazione di quanto la legge italiana ha già disposto sin dal 2010 (L. n. 38 -15 marzo 2010) in tema di accesso ed equità alle cure per tutti i cittadini nella nazione.
La legislazione
Nel 2010 è stata emanata la Legge 15 marzo 2010, n. 38 concernente “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” (Gazzetta ufficiale n. 65 del 19 marzo 2010). Si tratta di una legge fortemente innovativa, che per la prima volta garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, e individua tre reti di assistenza dedicate alle cure palliative, alla terapia del dolore e al paziente pediatrico. Le strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia del dolore devono assicurare un programma di cura individuale per il malato e per la sua famiglia, nel rispetto dei princìpi fondamentali della tutela della dignità e dell’autonomia del malato, senza alcuna discriminazione; della tutela e promozione della qualità della vita in ogni fase della malattia, in particolare in quella terminale, e di un adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata e della famiglia.
